Verde bianco rosso
VERDE BIANCO ROSSO porta sulla scena l’Italia dei giorni nostri, sdrammatizzando e al tempo stesso sottolineando il carattere nazionale, rappresentato dalla capacità adattiva della nostra società, ritenuta in grado di supplire e di reagire ai limiti anche, e forse soprattutto, nei periodi di maggiore difficoltà. Questa rappresentazione della società italiana è di fatto un luogo comune, ma talmente diffuso e interiorizzato fra gli italiani da orientare, non solo le (auto)immagini e gli atteggiamenti, ma perfino i comportamenti delle persone, tanto da tradurlo in un tratto culturale e della personalità. Lo spettacolo racconta perciò “l’arte di arrangiarsi” attraverso un’indagine sulle relazioni tra gli individui e il meccanismo di reciprocità che esse comportano e innescano, collegando elementi narrativi tratti dalle testimonianze e dalle personali storie di connazionali. Il punto di partenza è la trasformazione intesa come condizione della nostra vita, un evento inevitabile determinato dalle relazioni stabili o passeggere, profonde o superficiali tra le persone. Sulla scena c’è una esplicita volontà di scoprire le infinite possibilità di interazione tra persone e linguaggi diversi in una condizione di vicinanza e distanza, riconducibili nel medesimo tempo ad una dimensione spaziale, temporale, psicologica e sociologica.
Artisti coinvolti
Carmen De Sandi coreografa e danzatrice
Giuseppe Pascucci musicista e compositore
Mauro Losapio danzatore
Filippo Affatati scenografo
Ambra Amoruso costumista
Luoghi di svolgimento
Cittadella degli Artisti Laboratorio Urbano Molfetta
Liceo Scientifico L. Da Vinci (Coreutico) Bisceglie
Effetto San Domino
EFFETTO SAN DOMINO è uno spettacolo di teatro civile che attraverso l’ironia racconta il confino degli omosessuali alle Isole Tremiti tra il 1938 e il 1940 sotto il regime fascista. Una vicenda ancora poco nota al vasto pubblico, ma che rappresenta un importante tassello per la comprensione dell’evoluzione della comunità LGBTI all’interno della società italiana. È il racconto-confessione di Edda, una donna originaria delle Tremiti che nel gennaio 1965 torna sull’isola di San Domino per concludere la vendita della casa dei suoi genitori. A causa di una bufera, è costretta a restare una notte in più sull’isola e, complice una bottiglia di buon vino, sfoga i suoi rimpianti e dolori in un lungo monologo che svelerà l’incontro più importante della sua vita. 20 anni prima, è infatti stata testimone del confino degli omosessuali durante il regime fascista. Grazie all’amicizia con uno di loro, troverà il coraggio di scoprire la sua sessualità e il caro prezzo da pagare. Uno spettacolo che accende anche un faro sulla difficile vita degli isolani, spesso dimenticati dalle istituzioni centrali e assaliti dai turisti, mentre viene annullata la propria cultura e la propria storia. Si intende quindi omaggiare e rendere giustizia alle tradizioni di una terra unica nel suo genere, che fu non a caso soprannominata “l’Orto del Paradiso”. La produzione si presenta come un monologo per attrice che affianca alla ricerca drammaturgico-attoriale e una creazione video-coreutica sul tema dell’isolamento forzato. Lo spettacolo infatti è arricchito da una video-danza, che funge da video-mapping e scenografia. Un lavoro multidisciplinare che coniuga un tema storico denso di significati e una resa visiva suggestiva e innovativa.
Artisti coinvolti
Enrica del Rosso drammaturga e regista
Isabella Ragno attrice
Carmen De Sandi coreografa e videodanza
Mauro Losapio performer e videodanza
Michele Lucarelli videomaker
Ambra Amoruso costumista
Filippo Affatati scenografo
Giuseppe Pascucci musiche
Luoghi di svolgimento
Cittadella degli Artisti Laboratorio Urbano Molfetta
Isole Tremiti